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Ridere di psicologia - Una terapia da ridere Part.3

La psicanalisi è un mito tenuto in vita dall'industria dei divani - Woody Allen

Psicologia Matera

Non ricordo dove io abbia letto quanto segue (forse in uno dei tanti libri di Giorgio Nardone, famoso psicoterapeuta italiano, allievo di Paul Watzlawick. Co-fondatori del Centro di Terapia Strategica). Per farla breve:

“Il terapeuta capace di risolvere i problemi del paziente, attraverso il superamento della resistenza al cambiamento, fa vincere entrambi; il terapeuta soddisfatto dal punto di vista professionale, il paziente felice per essersi finalmente liberato dei suoi problemi. Al contrario, se la terapia fallisce entrambi ne escono perdenti; il paziente si tiene i suoi problemi irrisolti, il terapeuta la frustrazione e la delusione professionale.”

Però il terapeuta si tiene i soldi, può facilmente commentare sarcastico il paziente. Può e sicuramente lo fa. Perché non dovrebbe? Io lo farei? A voi la risposta.

D’altronde, questo lavoro è parecchio ingarbugliato e imprevedibile. Per esempio, a volte il problema è presentato dal paziente in maniera così logica che il terapeuta rimane imbrigliato nella rete, confuso e impotente se tenta di risolvere la questione in maniera altrettanto logica.

Una signora porta il marito da uno Psicologo. “Sa dottore mio marito ha da circa due mesi uno strano comportamento, ogni venti secondi batte le mani e quando gli chiedo perché fa questo lui risponde: Lo faccio per far scappare gli elefanti”.

Lo psicologo, rivolgendosi al marito chiede: “Interessante. Ma qui non ci sono elefanti, giusto?”

“Giusto” replica l’uomo, “qui non ci sono elefanti, grazie a me che li faccio scappare battendo le mani”.

Il ragionamento non fa una grinza, non trovate?

Come lo risolvereste voi questo ingrippo? Non vi scervellate tanto, vi facilito la cosa facendolo fare nientedimeno che a: Paul Watzalawick.

Devo essere sincero, mai e poi mai, ascoltando la storiella precedente, mi sarebbe venuto in mente di chiedermi: come può essere aiutato quest’uomo con un problema così singolare?

Bene, Watzalawick, nel suo libro “Guardarsi dentro rende ciechi”, lo ha fatto, se l’è domandato! La risposta, altrettanto singolare, non l’ha data lui ma il suo collega Fritz Simon, il quale enumera quattro possibili strategie terapeutiche. Vediamole insieme.

La prima consiste nell’instaurare una relazione di fiducia con quest’uomo portandolo a credere che non ci sono elefanti nei paraggi. Soluzione questa molto dispendiosa in termini di tempi che non assicura comunque il risultato, visto che probabilmente è il tentativo che hanno già fatto i suoi famigliari e amici.

La seconda strategia, più tecnica e squisitamente psicoanalitica, consiste nell’analizzare il passato dell’uomo, le motivazioni inconsce, fare le dovute interpretazioni e renderle accessibili alla sua mente conscia tramite l’insight. Come si sa comunemente una terapia psicoanalitica può durare molti anni e anche in questo caso non si è sicuri del risultato.

La terza soluzione è simpatica ma alquanto impraticabile oltre che costosa. Si tratta di far partecipare alle sedute degli elefanti, al fine di far capire all’uomo che il battere le mani non serve ad allontanarli. Il risultato però potrebbe essere che la paura dell’uomo verso gli elefanti invece di diminuire aumenta.

L’ultimo metodo non fa parte propriamente della terapia, perché eticamente scorretto, a meno che non consideriamo accettabile la terapia d’urto, nel senso letterale del termine. Consiste nel rompere, all’uomo in questione, la mano, il polso e il braccio tanto da doverlo necessariamente ingessare. Combinato in questo modo non potrebbe più battere le mani e si renderebbe conto che nessun elefante compare all’orizzonte.

Salta subito agli occhi che quest’ultima strategia garantisce senza ombra di dubbio, o quasi, il risultato. Di certo è la più dolorosa anche se è la più efficace, forse non ha niente a che fare con la terapia ma è sicuramente terapeutica, non è comunque deontologicamente e umanamente praticabile. Il concetto però è chiaro credo, o no!?

Cosa dire, psicologia pratica all’ennesima potenza. La quarta e ultima soluzione è risolutiva del problema a patto di pagare un prezzo alto in termini di dolore. Il paziente avrebbe sicuramente da obiettare. Non trovate?

"Ero molto depresso in quel periodo.
Intendevo uccidermi, ma ero in analisi,
e i freudiani sono molto severi al riguardo.
Ti fanno pagare le sedute che perdi".

Dott. Rocco Luigi Gliro
Psicologo Psicoterapeuta Matera


Dott. Rocco Luigi Gliro

Psicologo Psicoterapeuta a Matera

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