Mistofritto è un paesino di montagna, che nelle carte geografiche non viene riportato chissà per quale assurda ragione.
Certo è poco conosciuto, ed è difficilmente raggiungibile, ma vi assicuro che esiste realmente... almeno credo.
Comunque chi intende(vuole) visitarlo, deve stare attento soprattutto ad una cosa, e cioè alla strada che conduce a Mistofritto.
(In realtà non si tratta di una vera e propria strada)
Codesta strada è asfaltata a pezzi, molto stretta, piena di curve, anzi ci sono solo curve e chi riesce ad arrivarci raramente non si sente male, accusando forte nausea accompagnata il più delle volte da vomito continuo che può durare da un minimo di due ore (questo è il tempo che ci vuole per arrivare a Mistofritto sani e salvi; agli audaci che vogliono battere questo record, si rammenta che prima di intraprendere il cammino, a valle, proprio all’imbocco della prima delle innumerevoli (3333) curve, c’è il nostro notaio che fa sottoscrivere il proprio testamento e una relazione in cui si dichiara di assumersi tutte le responsabilità) ad un massimo indefinito (per adesso il record è fissato a 15 giorni, ed appartiene ad un americano di Los Angeles abituato alle grandi e lunghissime autostrade del suo amato Paese, che, dopo essersi ripreso dal trauma, ha dichiarato: “sono giunto a Mistofritto perché ero alla ricerca di me stesso, ma dopo aver fatto quella strada, invece di trovare me stesso ho trovato tante altre persone, a cominciare dai santi del paradiso che mi sono stati molto vicini.”
E’ stato ricoverato d’urgenza nella clinica psichiatrica “Facciamo Male Assai cari cugini”, situata a valle del nostro beneamato paese, famosa in tutto il mondo e all’avanguardia nel trattamento dei disturbi mentali (provocati da Mistrofritto).
Ricoverato con una diagnosi di schizofrenia allucinatoria con gravi disturbi d’identità è stato sottoposto ad elettroshock per sei mesi... interrottamente.
I dottori hanno dimesso il paziente solo quando, dopo l’estenuante trattamento, ha detto: “sono una donna non sono una santa”. Poiché, secondo l’associazione psichiatrica internazionale, l’omosessualità e il transessualismo non sono più considerati disturbi mentali i dottori hanno concluso che il paziente era guarito.
Attualmente l’americano gira per le città vendendo di giorno santini e di notte il suo corpo, facendosi chiamare Maria per la prima attività e “Maddy la peccatrice” per la seconda.
Mistofritto, però, non è famoso solo per le sue curve, ma anche e soprattutto per le strane e strambe storie che i cittadini anziani raccontano e si tramandano da 300 anni orsono, di generazione in generazione. I turisti di tutto il mondo, mettono a repentaglio la propria vita solo per ascoltare alcune delle innumerevoli storie, alcuni parlano di 3333 storie, una per ogni curva che serve a raggiungere Mistofritto, infatti, questo non ve l’ho detto, il modo ottimale per raggiungere misto fritto è compiere delle piccole soste ad ogni curva effettuata, proprio per evitare gli effetti collaterali dell’impervia strada.
Le storie si adattano benissimo al paese, alcune lunghe, altre corte, qualcuna irrealmente veritiera e accaduta, qualcun’altra realmente menzognera e solamente sognata. Si narrano storie divertenti a noiosissime, orribili da ascoltare o piacevolmente allietanti.
Il problema è che, fino ad oggi, nessuno aveva mai potuto scrivere qualcosa di ciò che aveva sentito, perché appena fuori del paese, a valle, come per magia dimenticavano ogni racconto, ricordando le belle e le terribili sensazioni provate al racconto delle storie da parte degli anziani. Ogni tentativo di registrare le voci sono tutte miseramente fallite, poiché, appena fuori dalla portata di Mistofritto, registratori, fotocamere e videocamere hanno riportato un bel niente del misterioso paese, anche se per la verità niente non è il termine esatto, perché in ogni registrazione, fotografia e immagine tentata restava un’unica traccia, uguale per tutti, sottoforma o di voce o di immagine: “Il paese di Mistofritto tutto è dispiaciuto dell’inconveniente, le narrazioni riprenderanno non appena si tornerà a portata di paese. Grazie per la pazienza dimostrata.”
Poi più nulla, silenzio e solo silenzio.
Quindi ogni racconto rimane incastrato nell’area del paese di Mistofritto, al di fuori solo l’oblio, nient’altro che oblio se si eccettuano le sensazioni provate ad ogni narrazione.
A tale riguardo, fino ad oggi, mai si era potuto leggere un resoconto scritto e del paese e dei racconti narrati.
Com’è potuto succedere?
Per magia!
Vi potrei rispondere così come uno scrittore consumato, ma non è così. Si tratta di una semplice e studiata strategia che mi visto impegnato per 3 anni di seguito e milioni di curve effettuate.
Dott. Rocco Luigi Gliro
Psicologo Psicoterapeuta Matera
Psicologo Psicoterapeuta a Matera
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